lunedì 26 ottobre 2015

Ad Lunae Sororem



Forma che così dolce t'arrotondi
dove s'inserta l'arco de le reni
e, vincendo in tua copia tutti i seni,
ne la mia man che ti ricerca, abondi;

e ti parti anche duplice in due mondi,
ove il Peccato i suoi più rari beni
volle chiuder per me, come in terreni
paradisi, e i misteri più profondi;

o tu candida mole, che sul vivo
perno ondeggi, levata ad alti cieli,
ove la voluttà suoi nembi aduna,

risplendi or qui, come nel marmo argivo,
s'io t'invoco presente, fuor dei veli,
o carnale sorella de la luna.


- Gabriele D'Annunzio

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