lunedì 24 settembre 2012

Soffitta




Vieni, compiangiamoli quelli che stanno meglio di noi.
Vieni, amica, e ricorda
che i ricchi han maggiordomi e non amici,
E noi abbiamo amici e non maggiordomi.
Vieni, compiangiamo gli sposati e i non sposati.
L'aurora entra a passettini
come una dorata Pavlova,
E io son presso al mio desiderio.
Ne ha la vita in sé qualcosa di migliore
Che quest'ora di chiara freschezza,
l'ora di svegliarsi in amore.


- Ezra Weston Loomis Pound

Il corpo della ragassa



Teresa Aguzzi, detta Tirisìn, è la bella figlia di Pasquale, spalatore di rena sugli argini del Po, nella bassa provincia pavese degli anni trenta. Durante un viaggio in città, la ragazza viene notata dal facoltoso professore Ulderico Quario e subito assunta come cameriera nel suo palazzo. Coadiuvato dalla fedele governante Caterina, il dottore s'improvvisa pigmalione nell'istruire la rozza Tirisìn in arti di raffinata femminilità, al fine di poterla esibire come giocattolo sessuale ai propri amici.

Inizialmente Tirisìn mostra qualche perplessità nell'essere coinvolta in questo gioco libertino, ma la felicità del padre, che con il nuovo stipendio è finalmente riuscito a costruire una latrina all'interno della loro povera abitazione, e i buoni consigli di un'esperta maîtresse, la convincono a rendersi partecipe e, anzi, ad assumere un ruolo da protagonista e tentare di trarre il massimo profitto dalla situazione.

- fonte wikipedia